(Altered states)
Visto in DVD.
Uno scienziato esegue dei test sulla deprivazione sensoriale (si immerge in una vasca con soluzione salina a temperatura corporea, si copre orecchie ed occhi e aspetta che il cervello generi le visioni che vuole); dopo avere eseguito qualche prova su di se ed avere esperito le allucinazioni provocate da una droga messicana ha la malaugurata idea di unire le due cose. Si droga duro e si mette nella vasca… capirà a sue spese che gli stati alterati di coscienza sono solo delle altre realtà; non meno tangibili di quella in cui si vive tutti i giorni.
Film di Russell incredibilmente sobrio rispetto ai precedenti del regista. Il tocco kitch si vede solo nelle visioni, la prima delle quali (quella di stampo religioso) riesce addirittura bene, mentre a mano a mano che deve fare le cose sempre più pese ritorna alle origini e sfocia nell’eccesso/assurdo.
Il problema di Russell sta proprio qui; ha in mano un’idea buona, ma la svacca nel nonsense kitch, nel gore per fighetti radical chic, nel surreale per intellettuali presi male con le droghe. Il film infatti gode delle visioni del protagonista perché il resto della storia si affossa, con una certa celerità, nella noia. Il finale poi è una tangente verso la pippa mentale che fa più male alla trama che bene al comparto visivo.
Stranamente, nonostante tutto, il film fu un buon successo al botteghino.
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