(Behind the mask: the rise of Leslie Vernon)
Visto in Dvx. Un aspirante serial killer si fa intervistare e seguire nella sua “attività” da una troupe studentesca. I retroscena, le motivazioni, gli esercizi e desideri di una particolare categoria sociale vengono messi a nudo.
Film post-Scream, che raggiunge ed eguaglia le ambizioni del capostipite in fatto di bignameria. Gli slasher americani con il maniaco assassino vengono messi a nudo e spiegati. Per carità, le spiegazioni sono sempre al limite dell’ironia e l’intento del film sembra più essere “se prendiamo per fati realmente accaduti le cose successe i Halloween allora cerchiamo di motivare le cose assurde”. Si insomma, cala nella realtà i film classici (nell'incipit, infatti, descrive le 3 grandi saghe horror come massacri avvenuti davvero); e allora ecco spiegato che il maniaco assassino deve sempre crearsi una storia di dolore e morte nel suo passato; ecco che si allena molte ore al giorno per riuscire a correre senza avere mai il fiatone; si mette una crema apposta che riduce il sanguinamento e indossa un giubbotto antiproiettile che evita la morte per arma da fuoco; mostra come fa a fingersi morto e i trucchi per essere sempre nel posto giusto al momento giusto.
Divertente e davvero ben pensato, con solo qualche caduta di stile (tutta la parafrasi sessuale del rapporto fra mostro e final girl appare parecchio forzata). Solo il finale perde forza: prevedibile, realizzato troppo rapidamente e completamente già mostrata in precedenza elimina ogni possibilità di creare tensione.
Un film originalissimo, ma limitato dalla stessa idea vincente. Nelle mani di qualcuno più esperto saebbe venuto fuori qualcosa di grandioso.
PS: ho già detto che recitano col culo?
PPS: comparsate meritevoli di Englund, Rubinstein, Wilson.
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