giovedì 19 agosto 2010

Lo sconosciuto - Tod Browning (1927)

(The Unknown)

Visto in Dvx.

La storia d'amore più estrema ed oscura della storia del cinema.
In un circo un lanciatore di coltelli senza braccia (il che è tutto dire), interpetato dal sempre pronto a fare freak Lon Chaney, si innamora della sua assistente e figlia del proprietario del circo (una giovanissima Joan Craowford). Lei dal canto suo è molto affezionata al fenomeno, in quanto ha una foba per le mani degli uomini sempre pronte a palparla, per questo motivo rifugge dall'amore dell'uomo forzuto (il più figo in quel baialemme) e si rifugia tra le non braccia del monco. Poi succede che si scopre che il monco non è monco, finge solo, in realtà utilizza un busto pe nascondere le braccia (la scena dello svelamento, anche se viene ampiamente spoilerato subito prima, rimane un momento veramente impressionante)!!! Il capo del circo, che lo odia abbastanza lo scopre, e lo manderebbe via se solo il non monco non lo uccidesse prima, ovviamente la Crawford assiste alla scena ma non vede il volto dell'assassino, vede solo che in una mano ha due pollici!!! perchè si, il falso freak Lon Chaney è un poco freak comunque, con un computo totale dei 3 pollici.
Dopo questo momento di un certo spessore Chaney decide di dichiararsi e chiedere alla Crawford di sposarlo, ma prima deve pensare a come reagirà la poverina soprendo di essere stata ingannata quando la prima notte dovesse notare un paio di braccia di troppo, ma soprattutto un pollice in più. Quindi si decide, va da un chirurgo di cui conosce l'oscuro passato per farsi togliere la braccia per poter essere amato!!!!
Nel frattempo... ma no, non rovino la sorpresa finale....
Un film che presenta l'amore più assoluto ed ossessivo della storia del cinema arrivando alla mutilazione, un'opera cinica in pieno stile Browning. In questo film molto si ricollega al futuro capolavoro "Freaks", l'ambientazione, il gioco di raggiri per perseguire uno scopo, ma soprattutto la mostruosità insita in ognuno, o meglio la normalità degli anormali.
Un Lon Chaney magistrale che non si nasconde più dietro una maschera ma opera una trasformazione ben più radicale, nella credibilissima veste di un monco. Un visto segnato ed espressivo che già di per se racconta tutto il film.
Davvero, lo svelamento dlel'imbroglio con il nano che toglie il busto a Chaney non può non colpire.
La scena finale coi cavalli è un'altro grande momento.

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