(The outsiders)
Visto in VHS.
Da dove sia venuta fuori la 56a strada del titolo italiano mi è ignoto; nel film non viene mai citata... comunque...
Il film fa parte di quella metà della filmografia coppoliana in cui si sperimenta molto, e spesso guardando al passato ed al già fatto piuttosto che al futuro e all'innovativo. Molti dei film che Coppola ha relizzato in questo modo sono in effetti capolavori (come "Rusty il selvaggio" o "Dracula di Bram Stoker"), e questo film non è da meno.
Certo i due film già citati gli sono decisamente superiori, eppure di questa ricerca estrema del rigore anni 50 c'è solo da godere. Primi piani continui ed espressivi, intere inquadrature costruite solo di profili, campi lunghi e intere scene alla Fleming ed un retrogusto alla Ray che non si spegne fino all'ultima inquadratura; una fotografia che si adegua al periodo ed una storia d'altri tempi. Si insomma, Coppola, nel 1983, realizza un film completamente anni 50, con alcune sfumature addirittura precedenti. Un'operazione rischiosa, ma riuscitissima.
Il film si avvale poi di un giovane, ma ottimo, cast. Peccato per la sceneggiatura, troppo ripetitiva e prevedibile, troppo vuota che rende il film, non difficile da seguire, ma lento quanto un melodramma classico.
Probabilmente non è un film che piace, ma il fatto che ci sia ancora un Coppola in giro pronto agli esperimenti più vari è una rassicurazione non da poco. Curioso poi che molti suoi film sperimentali siano degli anni 80...
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