(Id.)
Visto in DVD.
Una ragazza un poco strana, e cioè terribilmente buona ed ingenua, viene venduta dalla madre ad un girovago violento e volgare. Il film ne segue la vita da quel momento.
Fellini confeziona una fiaba moderna, senza morale o sottotesti che non siano la storia in se (e meno male, anzi, in questo modo riesce a far digerire tutto ciò che vuole al pubblico senza risultare stucchevole).
Lo stile del regista è sempre quello, una visione neorealista offuscata dallo specchio deformante del sogno. E così di fronte alla realtà del dopoguerra italiano fatta di fiere di paese, di fiaschi di vino bevuti e l'arte di arrangiarsi, ci sono le cadenze del sogno, personaggi ai limiti, messe in scena che prediligono la fine della festa con le luci ancora accese e ciò che rimane per terra, con personaggi quasi macchiettistici ma che rivelano ambiguità in ogni direzione (il matto che, me lo si lasci dire, è un coglione; o Zampanò, che risulta avere una sua umanità, peccato che sia un vigliacco).
Il cast regge bene il lavoro a cui è chiamato, e la Masina è una maschera perfetta di innocenza, ingenuità ed infantilismo.
Il film è gradevole, solo pecca, a mio avviso, nell'allungare troppo la minestra, nel tentare di mostrare più di quanto sia necessario.
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