(The private life of Sherlock Holmes)
Visto in VHS.
Interessante variazione sul tema.
Il personaggio dell'investigatore inglese lo disprezzo cordialmente, quindi apprezzo sempre il tentativo di modificarlo, di mettere in luce lati oscuri o il semplice citazionismo slegato all'originale. Per questo ho anche apprezzato il film di Guy Ritchie.
Qui in questo film, Wilder cerca di riportare a terra il personaggio, mostrandone i lati umani e non solo quelli superomistici. Il film si apre con la voce di Watson che spiega che alcuni dei suoi taccuini non furona mai pubblicati... uno dei quali è proprio questo. Inizia fin da subito ridimensionandolo, ascrivendo alla fantasia di Watson molti dei vezzi di Sherlock e sminuendo le doti. Lo stesso Holmes si dimostra fallibile, cocainomane, misogino; si lascia sedurre, si sbaglia, si lascia fregare e tradire e, indirettamente, tradisce lui stesso. SI dimostra talvoltas pietato, talvotla semplicemente stupido. Ad un certo punto si finge gay.
Il film è pure ben orchestrato, ma complessivamente non è all'altezza delle doti del regista che rimane assolutamente in disparte e lascia che la storia fluisca...
Un'opera decisamente minore.
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