mercoledì 3 marzo 2010

La morte corre sul fiume - Charles Laughton (1955)

(The night of the hunter)

Visto in DVD.

L'espressionismo tedesco in un noir anni '50! Che altro si potrebbe volere?
La storia è quella di un pastore (nel senso di prete protestante), maniaco religioso, che ha la curiosa abitudine di sposare giovani vedove per poi ucciderle e andarsene con i loro soldi. Il destino vuole che si scontrerà con un paio di bambini determinati a sopravvivere almeno quanto lui è determinato a farli fuori.
Mitchum veste i panni del granitico pastore, il volto inespressivo e gelido dell'attore si adatta alla perfezione al personaggio. La storia fascinosa e oscura attrae fin da subito...
Ma ciò che più colpisce è la regia. Quasi nessuna inquadratura è disposta su un solo piano di ripresa, ogni scena è realizzata in maniera esteticamente geniale, la luce è usata come vero e proprio veicolo di informazioni (scolpisce i volti, esplode fuori da una casa, delinea silhouette, crea gli ambienti, mostra o nasconde i personaggi, crea le ombre che popolano il film).
Il film vive proprio sulle spalle dell'espressionismo e di un'estetica portata ai massimi livelli (gli interni, spogli e spigolosi sembrano presi da un film tedesco degli anni '20). Mille sono le scene indimenticabili, dal cadavere sott'acqua coi capelli mossi dalla corrente; alla fuga in barca inquadrata in secondo piano; fino all'assediata e l'assediante che cantano la stessa canzone.
Un film talmente denso di idee che un regista mediocre avrebbe materiale per girarne 10 senza sfigurare.
Contro ogni pronostico il film fu un totale insuccesso, e l'opera prima di Laughton come regista rimase anche l'ultima. Questa è forse la più grande tragedia della storia del cinema.

Ok, il film non ha solo pregi, ma qualche ingenuità di troppo nella sceneggiatura o qualche problema di montaggio sono, a mio avviso, figli dell'inesperienza del regista dietro la macchina da presa. Dio solo sa cos'avrebbe realizzato se gli avessora lasciato fare altri film.

PS: questo film è anche un enorme punto di riferimento pop; il personaggio di Mitchum ha infatti tatuato sulle nocche delle mani le parole Love e Hate...

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