venerdì 5 marzo 2010

Gran Torino - Clint Eastwood (2008)

(Id.)

Visto in Dvx.

Finalmente recupero il film di congedo di Eastwood.
Ed è esattamente come me lo aspetto.
Un film dalla trama addirittura banale, una storia di formazione e di arricchimento attraverso l'unione di due mondi. Il tutto irrigato da un formalismo esteticamente notevole, con una camera sempre al servizio del protagonista dal quale non si stacca mai e una fotografia molto curata.
Ed è qui il bello di Eastwood, tutto è classicheggiante, ma non classico; perchè il regista si diverte a inserire in contesti banale l'inusuale, cinematograficamente parlando. Così in un film sul riscatto sociale attraverso lo sport come "Million dollar baby" butta in faccia agli spettatori l'eutanasia, nel suo dittico sulla guerra mostra i punti di vista di entrambe le barricate, e qui, in questo film, mostra una storia di crescita personale ma in modo minimalista come non s'è mai visto.
Tutto è mostrato in funzione della quotidianità dei personaggi, i grandi sconvolgimenti interiori sono esteriorizzati nella routinarietà di una vita banale che un tempo non lo fu. Sono piccoli personaggi che si muovono in un ambiente limitato e che, alla fin fine, fanno pure poco; ma quel poco significa molto.
Il finale, prevedibile, è trattato in una maniera quasi impeccabile e, soprattutto è il miglior addio al mondo del cinema, come attore, di Clint Eastwood.

1 commento:

Seconda serata ha detto...

Ho pensato anch'io appena finito il film che l'addio al cinema (da attore, per fortuna) era uno dei più belli visti. Quasi un omaggio a Leone...